C'e spazio per tutti nelle libere professioni di sviluppo personale ?

C'è spazio per tutti nell'offerta di servizi per lo sviluppo ed il miglioramento rivolta sia alla persona che alle aziende ?
La risposta è Sì il posto c'è visto che non ci sono albi e caste riservate e protette.
Queste attività sono lasciate libere alla legge del mercato. Pertanto la domanda e l'offerta di questi servizi intangibili permettono a chi desidera farlo di mettersi in gioco e di proporre la propria modalità di aiuto alle persone per migliorare e crescere.
Alcune considerazioni semplici ma essenziali sul fatto che esista questo "mercato". Ci sono persone che sentono il desiderio, la necessità di elevare il proprio livello per migliorare, crescere e sviluppare il proprio talento, acquisendo nuove competenze. Quindi esiste la domanda, di conseguenza di è creata un'offerta.
Lo spazio potenziale per chi vuole fare questo come lavoro è definito dalla capacità di generare servizi di qualità capaci di realizzare gli obiettivi per cui esistono.
Poi ovviamente occorre essere in grado di intercettare la domanda e di concludere l'accordo di "vendita" per realizzare concretamente il servizio. 
In questo passaggio sta la maggiore difficoltà per tanti. Come riuscire a farsi percepire  come credibili validi e degni di attenzione?
Alcune possibili tracce per rispondere. 
Costruendo una comunicazione efficace in grado attirare i potenziali clienti. Ma prima ancora capire chi sono i potenziali clienti, dove sono e come fare per raggiungerli con la nostra comunicazione. 
Negli ultimi anni si stanno sviluppando diversi servizi dedicati a Coach, Counselor liberi professionisti che hanno questa esigenza. Anche qui si potrebbe fare la stessa domanda: C'è spazio per tutti ? La risposta è ancora sì. 
Credo sia positiva la concorrenza, ritengo un vantaggio avere diversi soggetti che agiscono nel medesimo ambito. La concorrenza stimola la ricerca dell'eccellenza e apre alla creatività e alla scoperta di nuove opzioni.

Dopo queste necessarie premesse, ora  il pensiero centrale del post:
Ritengo possibile ed auspicabile un approccio verso i "colleghi/competitori" incentrato sulla mentalità dell'abbondanza.
C'è spazio e possibilità per tutti, le buone idee, le pratiche valide e capaci di aiutare realmente lo sviluppo delle persone non sono esclusive prerogative limitate, a numero chiuso a edizione limitata. Sono opzioni possibili per coloro che decidono di sceglierle tra le tante possibili.
Il fatto che altri le condividano e le mettano in pratica dovrebbe solo essere motivo di gioia per un semplice motivo. Le coordinate essenziali della "vita buona" del bene del vero del bello e del giusto, sono principi eterni che non hanno scadenza non temono le mode e non hanno misura. 

Ma non solo; più vengono diffuse e più aumentano in un circolo virtuoso le possibilità per altri di fare lo stesso. Questa dinamica vincente e virtuosa ovviamente richiede che i nemici giurati di questo approccio siano categoricamente esclusi dalla partita. Con inflessibile rigore. Questi nemici hanno un nome e un'essenza chiara conosciuta e (purtroppo) diffusa: si chiamano invidia, superbia, avarizia. I loro frutti sono veri e propri carcinomi sociali visibili nella maldicenza, nelle continue divisioni che generano guerriglie e piccoli e grandi psicodrammi. La costante di queste dinamiche è sempre una sola: la menzogna, ovvero il contrario della verità. 
Considerazioni filosofiche di un anomalo divergente innamorato della vita e grato di poterla esprimere liberamente.